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Bambino sordo. Diagnosi sbagliata risarcita la famiglia

“Ha problemi psichici”, invece è sordo. Il Tribunale di Firenze condanna l’ASL e un centro di rieducazione ortofonica al risarcimento nei confronti del bambino e di sua madre

Una forma di sordità su cui era possibile intervenire. Un’amara vicenda che lo Studio Legale Frisani si è impegnata nel trattare, conclusa con una condanna contro l’Azienda Sanitaria Locale della Toscana, oltre al versamento di un risarcimento dovuto all’allora bambino e alla madre. 

Stato e malasanità, un unico nome

Facciamo qualche passo indietro.  La vicenda vede protagonista un bimbo toscano che oggi ha 20 anni e sua madre, una donna che non ha mai creduto alla malattia mentale del figlio e non si è mai arresa.

Tutto ha inizio nel 2004. Un bambino come tanti, di un anno di età, su consiglio della pediatra viene sottoposto a una visita dell’udito. I medici del Centro di rieducazione ortofonica di Firenze e dell’ex Usl 11 di Empoli in tre diverse occasioni non si accorgono che è affetto da sordità. Riconducono i disturbi del linguaggio e una patologia di natura mentale.

Solo all’età di 7 anni, grazie all’insistenza della madre, gli viene diagnosticata all’ospedale di Siena una forma di “ipoacusia bilaterale” di entità medio grave che effettivamente lo affliggeva. 

Per sei lunghi anni il piccolo è stato curato per problemi che non aveva. Non aveva alcun ritardo mentale.

Un errore sanitario incredibile, fatto di diagnosi sbagliate e trattamenti inutili se si considera che per l’appunto sono durati anni prima che si arrivasse a capire che il suo vero problema di salute era l’udito. 

Da quel momento il bambino ha iniziato parallelamente le cure, la famiglia ha chiesto aiuto allo Studio Legale Frisani che ha iniziato una lunga battaglia legale in Tribunale.

La sentenza del Tribunale

Il Giudice Susanna Zanda della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Firenze nella sentenza di primo grado ha precisato: “Il bambino presentava una difficoltà del linguaggio… che non venne indagato in modo completo con esami oggettivi collaudati da decenni…tra cui i ‘potenziali evocati uditivi’, cui provvide la struttura Universitaria Ospedaliera di Siena ben 6 anni dopo la prima visita, solo nel 2010”.

Il Tribunale ha condannato l’Azienda Sanitaria Locale ed il Centro Specializzato Privato al risarcimento del danno subito dalla madre e dell’allora bambino di una cifra pari a 90.000 euro.

Oggi il paziente a distanza di anni grazie all’utilizzo di apparecchi acustici per riuscire a sentire, parla, studia e pratica regolarmente attività sportiva.

Le conclusioni dello Studio Legale Frisani

Lo Studio Legale Frisani si è dichiarato soddisfatto per l’esito della causa, anche se i legali della famiglia, gli Avvocati Pietro Frisani e Chiara del Buono, hanno spiegato che rimane l’amarezza per un giudizio che si è protratto per il solo primo grado per durata inaccettabile di quasi 7 anni.