Lo studio legale esprime piena soddisfazione per questo risultato raggiunto: la sostanziale vittoria in Cedu con conseguente “invito” allo Stato Italiano ad accettare la proposta transattiva formulata dalla Corte stessa.
Nel caso in questione lo Studio Legale Frisani dopo aver proposto tutte le vie di ricorso interne non ha accettato l’esito negativo del giudizio confermato dalla Corte di Cassazione ed ha proposto ricorso davanti alla CEDU per ottenere l’integrale risarcimento dovuto al proprio ricorrente.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ritenuto l’ammissibilità e la fondatezza del ricorso ( LEGGI PDF) proposto dallo Studio Legale Frisani per la violazione dell’art. 6, par. 1 CEDU relativo alla violazione delle norme sul giusto processo , ed ha “invitato” lo Stato italiano a corrispondere un indennizzo al ricorrente per danni morali, oltre ad un importo per le spese legali, oltre alle relative imposte dovute per legge.
La proposta prevede il pagamento della somma da parte dello Stato Italiano ENTRO TRE MESI DALL’ ACCETTAZIONE DELL’ ACCORDO. Questo è uno dei possibili scenari che possono presentarsi nel giudizio CEDU, previsto espressamente dal regolamento nei casi in cui la Corte ritenga fondata la doglianza sollevata dal ricorrente.
E’ chiaro infatti che l’invito rappresenta sostanzialmente un ‘anticamera della condanna e costituisce solo un espediente per restringere al massimo i tempi del giudizio e della sua esecuzione. Qualora infatti lo Stato Italiano non dovesse accettare la proposta formulata, è ben edotto del fatto che la Corte emetterebbe una sentenza con un importo anche maggiore. Comunque la prassi assolutamente consolidata è che a seguito di questo invito lo stato contraente ovviamente si adegui e lo faccia nei termini previsti dalla proposta di accordo e cioè nei tre mesi.
Insomma l’avevamo già scritto: a Strasburgo il re è nudo e vincere in Europa contro lo stato Italiano è possibile!
Vogliamo pensare che l’arrivo di questa vittoria alla Cedu proprio nei primi giorni del 2018 sia di buon auspicio per tutti coloro i quali vorranno far sentire tramite rimborsopensioni.it la propria voce alla Corte Europea dei diritti dell’ Uomo, per chiedere gli arretrati della pensione ed anche un indennizzo per il danno morale subito, alla luce dello stesso art. dell’art. 6, par. 1 CEDU che ci ha visto vincitori nel ricorso oggetto di questa news, unitamente all’ art 1 del prot. 1 addizionale alla Convenzione.