Conapo Vigili Del Fuoco. Lo stato deve intervenire

  • Pubblicato in News
  • 3 minuti di lettura

Conapo Vigili del Fuoco chiedono interventi urgenti dopo la morte del pompiere vittima dell’amianto

Vi ricordate dell’articolo che abbiamo postato qualche giorno fa, Il sasso lanciato nello stagno ha cominciato a generare degli effetti. Finalmente qualcosa si inizia a muovere. Facciamo un breve passo indietro per fare chiarezza sulla vicenda: non più di un mese fa, a seguito della sentenza emessa dalla seconda sezione civile del Tribunale di Reggio Calabria, il Ministero dell’Interno è stato condannato a risarcire un milione e 276mila euro ai familiari di un vigile del fuoco calabrese prematuramente scomparso a causa dell’esposizione all’amianto.

Vigli del Fuoco. Allarme dal sindacato Conapo e dalla Cisl

La vicenda arrivata alla ribalta della cronaca, sembra aver aperto un vaso di pandora. Le prese di posizione del segretario generale Marco Piergallini del sindacato autonomo Conapo Vigili del Fuoco e Massimo Vespia, segretario generale della Cisl Fns. sono il segnale che qualcosa si sta iniziando a muovere.  

Entrambi i sindacalisti hanno concordato nell’affermare che sono necessari “interventi urgenti da parte dello Stato e dei vertici del Corpo”. I numeri dei decessi per cause collegate alla presenza di amianto nei dispositivi di protezione individuale (guanti, tute, coperte) in dotazione al Corpo dei Vigili del Fuoco sono ancora troppe!

Per questo motivo risulta sempre più evidente la necessità di definire attraverso una mappatura precisa del territorio tutti gli edifici e tutte le strutture in generale contenenti amianto all’interno del territorio nazionale. 

A oggi, la banca dati predisposta dall’INAIL predisposta in collaborazione con il MITE (Ministero della Transizione Ecologica) non ha una copertura informativa definitiva.

La raccolta delle informazioni che doveva essere fatta dalle Regioni anche a causa di una classificazione non omogenea dei dati su tutto il territorio nazionale, non è completa ed esaustiva, anzi, ci sono moltissime aree, anche molto rilevanti in termini di importanza e dimensione che non sono state ancora censite.

Da queste considerazioni si evince abbastanza facilmente, che c’è ancora molto da fare. 

L’azione di denuncia ha un obiettivo chiaro e preciso, riconosciuta anche dalla sentenza del Tribunale, creare una forte accelerazione del riconoscimento delle malattie professionali dei Vigili del Fuoco, oltre a quella della messa in sicurezza durante lo svolgimento delle loro attività lavorative. 

Considerazioni finali

Noi come Studio Legale Frisani, da tempo abbiamo lanciato un segnale di allarme. Risulta evidente che la mappatura esatta e puntuale di tutto il territorio italiano con la presenza dettagliata della presenza di  amianto è elemento fondamentale per risolvere il problema in tempi brevi.

I numeri non sbagliano mai, la figura del Vigile del Fuoco è quella più colpita, come riscontrato dalle numerose richieste di tutela legale per risarcimento ai familiari di scomparsi a seguito di un mesotelioma. Non è più tollerabile una situazione del genere, è necessario un cambio di passo importante rispetto al passato.