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Epatite dopo le trasfusioni, risarcita con 360 mila euro

Il giudice condanna il Ministero della Salute per un caso di epatite a seguito di trasfusioni infette

Un risarcimento di 360 mila Euro a fronte di una vita passata a combattere contro l’Epatite C. A tanto ammonta il risarcimento stabilito dal Giudice che ha condannato il Ministero della Salute per il danno subito da una donna lucana, a seguito di trasfusioni di sangue infetto.

Rappresentata dallo Studio Legale Frisani di Firenze, con gli Avvocati Pietro Frisani e Emanuela Rosanò, la donna nel luglio del 2010 si era sottoposta a dei controlli facendo degli esami del sangue. L’amara sorpresa fu proprio quella quando le venne rivelato la terribile notizia di essere affetta da Epatite C. Una malattia che avrebbe contratto molti anni prima, per la precisione nel 1974 quando, per alcuni mesi – da febbraio a luglio – si era sottoposta complessivamente a 69 trasfusioni presso l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna dove era stata ricoverata.

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Probabilità prevalente: la decisione del giudice

Negli anni intercorsi a quei ricoveri e – la scoperta della malattia – la donna ha subito anche due esami endoscopici che avrebbero potuto trasmettere il virus. Tuttavia, il giudice che si è avvalso della consulenza di un medico legale, il base al principio della probabilità prevalente. ha ritenuto meno attendibile questa ipotesi lasciandola decadere.

Negli atti, il giudice scrive espressamente che in quegli anni il rischio di contrarre l’epatite fosse molto alto, a causa dei controlli che non erano scrupolosi ed attenti anche a causa di un virus HVC non così conosciuto, mentre il rischio legato ad un’endoscopia, la possiamo considerare come una mera ipotesi senza alcun costrutto.

La situazione odierna

La donna, a causa dell’epatite, ha dovuto cambiare il proprio stile di vita: dalle abitudini alimentari alla vita privata a causa di questa negligenza medica. Ci auguriamo che questo ristoro ordinato dal giudice possa alleviare la sofferenza che questa signora vive nel suo quotidiano.